WELLINGTON - Other positive reviews.
After the ill-conceived Different Gear Still Speeding that was Beady Eye's debut, Liam Gallagher has finally found his wings post Oasis.
And boy does he soar on an album that's as sonically adventurous as it is full of sneering, snappy and sharp Brit rockers such as Flick Of The Finger, Second Bite of The Apple and Soon Come Tomorrow.
The swaggering and rather clever Don't Brother Me suggests lyrically it's a direct response to estranged brother Noel's The Death of You & Me - "Don't brother me when you're done/I'm sick of all your lying/scheming and crying" - but it does offer a Lennon-ish olive branch - "Come on now give peace a chance/take my hand be a man".
I'm Just Saying roars with confidence as if Gallagher knows his time is still now.
rating: 5 stars / 5
Andrà a finire che ci dovremo ricredere. Pensavamo che Liam Gallagher fosse l'impresentabile, quello che voleva diventare grande senza essere grande. Invece Dave Sitek, mente formidabile dei Tv On The Radio e produttore di questo disco dei Beady Eye, ora se ne vien fuori dicendo che Liam ha delle capacità vocali incredibili e che con lui basta accendere il microfono e tutto va alla grande. Aggiungiamo che lo stesso Liam ha rivelato che, a differenza degli anni '90, ora si immerge nel lavoro con lucidità, e forse è questa la ragione della sorprendente evoluzione della band: l'incontro con Sitek ha liberato le doti nascoste di Liam. Di più, ha dato a Gem Archer, Andy Bell e Chris Sharrock una base solida su cui far crescere il suono della band. Negli Oasis, quando Noel azzeccava la melodia [o quando la copiava] le canzoni diventavano indimenticabili, tutte le altre erano riempitivi. In BE, Liam non ne sbaglia una, che sia quella di Face The Crowd in cui torna a essere l'aspirante cantante di una cover band dei Beatles, a quella del primo singolo Second Bite of the Apple, o i tre pezzi in sequenza di puro britpop Iz Rite, I'm Just Saying e Don't Brother Me. Non è poco. Le imperfezioni da teppista ci sono ancora: vocali aperte e trascinate al limite, intonazione fissa sul modello John Lennon-Johnny Rotten (John Lydon), ma si sente che c'è qualcosa dietro. Un'intenzione adulta, contemporanea, matura: tutte parole finora sconosciute per Liam. Sitek lo prende in ostaggio con l'intenzione forse di rispondere all'eterna domanda: "Cosa avrebbero fatto i Beatles con un computer e Pro Tools?" Ecco il punto, il mondo elettrico di Sitek è sperimentale e sorprendente e si fonde alla grande con l'approccio viscerale di Liam. Non è mai troppo tardi per diventare grandi.
4 stars / 5
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